DOLORI ARTICOLARI E INFIAMMAZIONE CRONICA
Si presenta alla nostra osservazione un paziente, di anni 60, con un passato da sportivo, lamentando cronici dolori articolari. I fastidi sono iniziati una decina di anni prima, fortemente invalidanti, in quanto gli impediscono la normale deambulazione, un sereno riposo notturno, il sollevamento di pesi anche leggeri, e, più in generale, la conduzione di una piena vita sociale. Porta con sé un faldone di esami strumentali (radiografie, ecografie, TAC), che non rilevano lesioni ossee o muscolo/tendinee, tali da giustificare la sintomatologia dolorosa e le limitazioni funzionali accusate.
Anche a causa del suo passato agonistico, i sanitari che lo avevano avuto in cura gli avevano diagnosticato una artrite reumatoide, che veniva trattata con la somministrazione di terapia cortisonica ed antinfiammatoria. Considerato il persistere dei dolori articolari, in particolare alle ginocchia, gli stessi avevano persino suggerito la loro protesizzazione.
MEDICINA QUANTISTICA: DIAGNOSI E TERAPIE
Si procede, quindi, all’analisi con il sistema Quest9, il quale rileva oltre ad una infiammazione cronica delle articolazioni, interessante pure muscoli e tendini, e ad una disfunzione ormonale con alterazione della funzionalità pancratica (diabete), anche pregressi traumi emozionali che lo hanno portato a livello inconscio al pensiero di non essere più in grado di competere nella vita.
La terapia immediatamente messa in atto è consistita in un riequilibrio generale del paziente, nell’affrontare e “scaricare” i traumi psicofisici riscontrati, nonché nella prescrizione di rimedi omeopatici e fiori di Bach, da assumere nel periodo che lo separano dalla seduta successiva, programmata 2 settimane dopo.
Tornato alla nostra osservazione dopo 15 giorni, il paziente riferisce che i dolori si sono ridotti di oltre il 30% e che ciò gli ha consentito un miglior riposo notturno e di poter fare delle passeggiate senza troppa fatica.
In tale seduta e nelle due successive, ci si è concentrati su terapie di sblocco della conduzione elettrica lungo la colonna vertebrale e, quindi, nell’arco di pochi mesi, si è verificata la remissione integrale della sintomatologia.
Attualmente il paziente viene trattato ogni tre mesi con terapia di mantenimento.
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